Una volta che si sia preso in considerazione di inserire un familiare in una struttura con personale specializzato in grado di seguirlo e fornirgli l’assistenza necessaria, spesso non è facile orientarsi fra le diverse opzioni esistenti. Vi sono, infatti, varie tipologie di strutture in cui poter ricoverare i propri cari, una volta che si sia preso atto della diminuzione della loro autonomia personale. In questo articolo esamineremo i differenti tipi di residenza per anziani e le loro peculiarità, in modo da aiutarvi a fare chiarezza su quale sia la soluzione che maggiormente risponde alle esigenze del vostro familiare bisognoso di assistenza.
Case di riposo, residenze per anziani, comunità alloggio
Iniziamo con il classificare queste strutture in tre grandi gruppi, che di distinguono fra loro per le caratteristiche delle persone a cui prestano assistenza e, di conseguenza, per i servizi erogati. Il primo gruppo comprende le case di riposo, le residenze per anziani e le case albergo/case soggiorno/case vacanza per anziani. Tutte queste definizioni, in realtà, si riferiscono alla medesima tipologia di struttura, vale a dire una struttura socio-assistenziale residenziale per soggetti parzialmente non autosufficienti (che, cioè, presentino una parziale incapacità di autonomia nell’eseguire le normali attività quotidiane). Le case di riposo, infatti, forniscono ospitalità, distribuzione dei pasti, assistenza tutelare ed infermieristica (ove richiesta, anche eventualmente per la somministrazione delle terapie), oltre a servizi ed attività di carattere relazionale e ricreativo, in modo da agevolare i propri ospiti nel mantenimento della propria vitalità sociale ed intellettuale. Le case di riposo hanno a disposizione 1 addetto all’assistenza ogni 10 residenti, e personale infermieristico specializzato nell’assistenza individuale.
In realtà, la residenza per anziani in origine differiva dalla casa di riposo in quanto destinata, di norma, a ospitare persone del tutto non autosufficienti e bisognose di sostegno continuativo per poter vivere la quotidianità; oggigiorno, nella pratica, questi due tipi di strutture non osservano più tale distinzione: in entrambi, infatti, vengono accolte persone con diversi gradi di non autosufficienza, suddivisi in diversi reparti in modo da poter predisporre un’assistenza mirata alle loro diverse caratteristiche. Perciò anche le residenze per anziani possono essere incluse in questa prima categoria di strutture, che comprende anche le comunità alloggio. Si tratta di strutture socio-assistenziali residenziali per persone con una non autosufficienza lieve e che necessitino di una solida vita sociale e di reciproca solidarietà; le caratteristiche, dunque, sono le stesse della casa di riposo, tranne che per le dimensioni: le comunità alloggio possono accogliere al massimo 12 ospiti, mentre le case di riposo, o residenze per anziani, fino a 120.
RSA o case protette
Un secondo gruppo include le RSA (residenze sanitarie assistenziali), le case protette e le RSSA. Le prime due tipologie di strutture sono attrezzate per alloggiare anziani non autosufficienti di grado elevato o medio che, però, non abbiano specifiche necessità di prestazioni ospedaliere. Nelle RSA vengono erogati, come nelle case di riposo, l’assistenza medica e infermieristica e i trattamenti riabilitativi idonei a migliorare lo stato di salute e benessere dell’anziano. Le RSA possono accogliere al massimo 120 residenti e hanno a disposizione 1 addetto specializzato all’assistenza di base ogni 2,2 ospiti, mentre le case protette 1 ogni 3,5. La presenza di un medico è garantita per almeno 6 ore settimanali ogni 30 residenti; sono garantiti 1 terapista ogni 60 ospiti nelle case protette, 1 ogni 40 nelle RSA; 1 infermiere professionale ogni 12 ospiti nelle case protette, 1 ogni 5 nelle RSA.
Esistono, poi, le RSSA (residenze socio-sanitarie assistenziali per anziani), che forniscono servizi per persone di età superiore a 64 anni con gravi deficit psico-fisici oppure affette da demenza senile, che non siano bisognose di prestazioni sanitarie complesse ma che richiedano una specializzata e continua assistenza, con interventi socio-riabilitativi ad elevata integrazione socio-sanitaria e le cui patologie non prevedano significativi margini di recuperabilità (persone che, quindi, non possano essere seguite a domicilio). Se affette da demenza senile, altri tipi di demenze o morbo di Alzheimer possono essere ivi assistite anche le persone di età inferiore a 64 anni.
Centri diurni assistenziali
Della terza categoria fanno parte i centri diurni assistenziali, ovvero strutture socio-sanitarie attrezzate a prestare assistenza nel solo orario diurno a persone con diversi gradi di non autosufficienza. Si suddividono in tre tipologie: centri diurni per persone con non autosufficienza totale, per persone affette da demenza e per persone bisognose di socializzazione e sostegno. Il loro fine è di supportare le famiglie degli ospiti nella vita quotidiana e aiutare gli ospiti stessi a stimolare e compensare le abilità legate all’autonomia e all’identità. I centri diurni possono ricevere fra le 5 e le 25 persone e prevedono la presenza di 1 addetto all’assistenza di base ogni 10 persone, più un infermiere professionale a seconda dei piani individuali degli ospiti.
Residenza per anziani in provincia di Cuneo
Qualora aveste considerato la possibilità di valutare per un vostro familiare una residenza per anziani in Piemonte o, più precisamente, in provincia di Cuneo, lo staff della Residenza e Casa Vacanze Annunziata sarebbe a vostra completa disposizione per rispondere ad ogni quesito circa la struttura, i servizi erogati e il personale professionale. Per qualsiasi altra domanda, per informazioni o per fissare un appuntamento, è possibile telefonare allo 0172/450244 o scrivere una mail ad info@residenza-annunziata.it.